- Questo evento è passato.
Omaggio a Giovanni Battista Dell’Isola
17 Settembre, 2017 - 24 Settembre, 2017
Biografia
Giovanni Battista Dell’Isola nasce a Sessa Aurunca il 1 agosto 1926 da Carmine e Filomena Fuschillo, entrambi predestinati alla vita ecclesiastica cui il caso aveva strappato facendoli incontrare e con la cui unione in matrimonio nacquero tre figli: Caterina, Giovanni Battista ed Erasmo. All’età di cinque anni si trasferì a Pozzuoli dove visse tutta la vita sino a pochi mesi dalla sua morte avvenuta a Soverato il 9 dicembre 2016. Dopo gli studi primari prosegui con quelli classici superiori e poi con quelli universitari presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli Federico II. Si laureò con una tesi su Jacopo Robusti detto il Tintoretto ed il professore suo relatore lo avrebbe voluto con sé come assistente, la qual cosa benché gratificante per il giovane Giovanni Battista, non lo distolse dal progetto di vita già ben delineato nella sua mente. Durante gli studi universitari fu di determinante aiuto per la famiglia natale, che a causa della prematura morte del padre versava in precarie condizioni economiche, lavorando prima come operaio presso gli uffici del Dazio e poi presso la sede del Fusaro del silurificio di Baia. Sin dall’adolescenza si appassionò alla pittura studiandone la storia e praticandone l’arte. Divenuto professore fu un riferimento nell’insegnamento dell’italiano e del latino per grandi quantità di alunni, alcuni dei quali divenuti a loro volta professori avendone attinto la passione, per poi proseguire la propria carriera lavorativa con l’incarico a preside vincitore di concorso con prima destinazione nel 1968 presso la scuola media di Sesto Campano. Nel 1970 ottenne il trasferimento a Castel Volturno che lo vide impegnato sino al pensionamento avvenuto nel 1996 all’età di 70 anni. Mai abbandono la sua vocazione educatrice anche negli anni di presidenza, molteplici gli alunni e professori che lo ricordano con stima ed affetto. Insieme al cognato e amico d’infanzia Luigi De Luca, esimio grecista, si occupò di linguistica, oggetto di molteplici saggi e conferenze. Si interessò di antiquariato di cui fu fine intenditore e studioso. Vita non scevra di umane incertezze la sua, che seppe superare con la rara e dolorosa virtù della rinuncia, rinuncia per sé a beneficio del prossimo. Determinato, mite, ecclettico, si sposò nel 1954 con Erminia Volpe e con lei diede vita a cinque figli: Carmine, Milena, Loredana, Marco e Luca, che a loro volta ampliarono la famiglia con undici nipoti. Si occupò per tutti loro della formazione e li accompagnò al raggiungimento d’importanti traguardi di studio, di vita e professionali.
Autodidatta, la sua pittura trae origine dall’attenta e profonda conoscenza della storia dei pittori e delle loro opere e trova compimento nell’armoniosa capacità espressiva delle emozioni mediante una personalissima tecnica che fu in continua evoluzione durante il longevo cammino artistico. Molto gli si addice la massima dannunziana “rinnovarsi o morire” che per lui rappresentò una necessità ineluttabile. Parafrasando le parole che Imbriani ebbe per Filippo Palizzi: Nella pittura di Giovanni Battista c’è sempre la macchia, c’è sempre un sentimento che ti scuote e si rivela alla prima impressione, e si mantiene. Anzi ingigantisce quanto più la guardi. Nella sua indagine del paesaggio reale volta al rinnovamento del linguaggio figurativo, si sperimenta all’aria aperta “la macchia” vessillo di artisti napoletani e toscani nel rapporto con i Barbizonniers. La forza del colore alla base di ogni sua composizione, colore che prende forma da una meticolosa analisi delle tavolozze dei grandi del rinascimento e che evolve nella frequentazione degli autori dell’ottocento, con particolare interesse per gli impressionisti e i macchiaioli, e per quelli del novecento. Di quest’ultima epoca fu colpito particolarmente dalla tradizione napoletana rappresentata da: Giovanni Brancaccio, Camillo Catelli, Alberto Chiancone, Vincenzo Ciardo, Mario Cortiello, Luigi Crisconio, Emilio Notte, Carlo Verdecchia, Gennaro Villani, Mario Vittorio, autori che hanno contaminato la narrativa del suo ultimo periodo, pittori “incontrati e frequentati” in quell’ameno luogo delle arti che è stato ed è tutt’oggi il centro d’arte CR15 diretto dal maestro Fernando Visone. Espose soprattutto negli ultimi decenni sotto la spinta degli amici Fernando e Filippo, d’interesse anche alcune personali tenutesi a Parigi grazie all’organizzazione della figlia Milena.
Giovanni Battista lascia in eredità la cultura del bello, frequentata nelle emozioni che la vita quotidiana propone e che lui seppe coniugare e rappresentare con grande maestria nella pittura, nella saggistica, nell’insegnamento, ma soprattutto nell’essere uomo.
Dettagli
- Inizio:
- 17 Settembre, 2017
- Fine:
- 24 Settembre, 2017
- Categoria Evento:
- Mostre
Luogo
- Spazio Marte
-
Via Marconi, 4
Pozzuoli, NA 80078 Italia + Google Maps - Telefono:
- +39 353 3271851
- Visualizza il sito del Luogo